Viva il Mexico!

Il viaggio di qualche anno fa con due grandi amici, due settimane nella penisola dello Yucatan sulla riviera Maya, è stato uno dei viaggi più interessanti e divertenti che abbiamo mai fatto. Villaggio turistico all inclusive, amici storici, spiaggia bianca e acque cristalline, Margaritas ghiacciati , siti archeologici e cultura Maya… direi che gli ingredienti c’erano proprio tutti!

La nostra base era un villaggio turistico a Playa del Carmen, località balneare bellissima sulla costa messicana: è caratterizzata da spiagge bianche e mare turchese, ma anche da locali e centri commerciali che come sempre abbiamo evitato preferendo dedicarci ai siti culturali e alla bellezza della natura. La via principale di Playa del Carmen è la Quinta Avenida, dove comunque abbiamo fatto un salto, ricca di ristoranti e negozi di souvenir e ovviamente stra-colma di turisti.

Nei dintorni del villaggio abbiamo visitato Playacar, Akumal e Playa Maroma perché affascinati dai colori del mare e per non stare sempre sdraiati stecchiti sui lettini. Ma qui l’attrazione principale sono soprattutto i siti archeologici Maya così ci organizziamo: invece di partecipare alle costose e affollate escursioni organizzate dagli alberghi, abbiamo contattato un tassista che ogni 2-3 giorni ci scarrozzava dove volevamo. Prezzo decisamente più basso anche perché dividevamo per 4 e qualità decisamente migliore perché decidevamo noi orari, itinerari e deviazioni. Oltretutto il nostro tassista-guida ci dava suggerimenti e ci portava in posti meno conosciuti, quindi consiglierei a chiunque di fare così 😉.

I Maya sono una civiltà pre-colombiana molto interessante per gli studiosi che la definiscono all’avanguardia nella conoscenza di alcune discipline: erano per esempio ferratissimi in astronomia tanto da elaborare un calendario molto preciso ed erano dei grandi coltivatori. Tutto questo senza avere strumenti per farlo ed essendo una civiltà isolata di cui nessuno conosceva ancora l’esistenza.  Altro mistero riguarda la precoce e veloce scomparsa… perché una civiltà così fiorente ed evoluta ha vissuto un declino così repentino? Mistero!

La nostra prima destinazione è Tulum, sito Maya affacciato sul mare ma meno imponente di altre rovine di cui dopo parlerò. Consiglio di arrivare la mattina presto per evitare affollamento e pure per evitare il caldo becco: era agosto e si schiattava sia per la temperatura che per l’incredibile umidità! Il biglietto di ingresso costa pochi euro, così come il parcheggio per l’auto. El Castillo, cioè la famosa fortificazione a ridosso del mare, fungeva da fortezza mentre all’interno delle mura si sviluppava la città Maya. Il sito oggi è costituito da vari edifici datati tra il 1200 e il 1500 d.C. con raffigurazioni e rilievi che rappresentano questo popolo.

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El Castillo
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Sicuramente vi verrà voglia di tuffarvi in quel mare azzurrissimo ma vi giro il consiglio del nostro tassista Abel se avete l’auto: spostatevi di circa due km ed andate a Playa Paraiso! Troverete un posto da favola , fidatevi anche solo del nome che porta!DSC00140DSC00138

Un altro posto molto bello è Cobà, una delle più grandi città Maya e una delle più antiche, che visse il periodo di splendore tra l’800 e il 1100 d.C. Da Playa del Carmen dista circa un’oretta e mezza di auto ed il costo del biglietto di ingresso è di pochi euro. Il sentiero principale porta alla Nohoch Mul,  l’enorme piramide alta 42 mt simbolo di questo insediamento: salire alla sua sommità significa avere una magnifica e infinita vista sulla giungla tropicale. Sempre percorrendo il sentiero incontriamo il Gioco della Pelota, la piramide Xaibè, il Templo de las Iglesias e altri gruppi di costruzioni, stele, pietre o piramidi.

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Piramide Nohoch Mul
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Piramide Xaibé
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Il Gioco della Pelota

Dopo questi giretti culturali abbiamo “bisogno” di relax e ci organizziamo per andare a Cozumel, un’isola di fronte a Playa del Carmen molto conosciuta per la sua bellezza, prendendo un traghetto di 30 minuti.Affittate l’auto o prendete un taxi e visitatela a zonzo. Noi ci siamo fermati in un paio di spiagge poco affollate e con chiringuito sulla spiaggia… decisamente un’ottima idea!001

Il più famoso insediamento Maya è Chichen Itzà e anche il meglio restaurato. Ci sono stati prima i Maya e poi i Toltechi ed è per questo motivo di fusione delle due culture che questo sito è unico e diverso dal resto. La costruzione più famosa è sicuramente El Castillo o piramide di Kukulcan, alta 25 mt, che in poche parole è il calendario Maya costruito in pietra! Incredibile! Durante gli equinozi di primavera e autunno un gioco di luci e ombre fa apparire su una scalinata una serie di triangoli che sembrano un serpente piumato, cioè Kukulcan, che striscia … geniali questi Maya😳. Si può anche salire alla sommità del monumento dagli strettissimi gradini grazie a dei corrimano o a delle corde che aiutano molto… la salita e la discesa sono impegnative soprattutto fatte in infradito come abbiamo fatto noi 😂😂

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Piramide di Kukulcan

All’interno di questa grande piramide ce ne è una più piccola (che risale all’epoca pre-tolteca e circa all’800 d.C.) che contiene il prezioso Trono del Giaguaro Rosso; purtroppo non siamo entrati a visitarlo perché era chiuso e credo che tutt’ora sia aperto solo in pochi momenti della giornata.

Siamo passati per il  Templo de los Guerreros, una piramide con davanti numerose colonne raffiguranti dei guerrieri, ed il Templo de los Jaguares. Anche l’osservatorio El Caracol  è affascinante poiché si dice che da qui i sacerdoti, osservando il cielo, decidessero i periodi propizi per la semina e la raccolta o per determinati rituali. Ricordiamoci sempre che parliamo di una civiltà sperduta che viveva 1000 anni fa!

Un altro punto di interesse è il campo per il gioco della pelota, attività molto praticata e amata perché legata ad antichi miti ed al culto del Sole. Spesso era seguito da rituali sacrificali.

Al termine di un breve sentiero si arriva al Cenote Sagrado, un grosso pozzo naturale di circa 60 mt di diametro immerso nella vegetazione: dicono che nell’antichità fosse usato per fare sacrifici e rituali. Qui non è possibile immergersi mentre in altri cenotes (ce ne sono moltissimi in quelle zone) invece si può.DSC00206

Queste due settimane sono state intense: abbiamo visitato bellissimi posti e abbiamo conosciuto la storia di una civiltà interessante e misteriosa,con la cornice del Mar dei Caraibi ed accompagnati dalla gentilezza dei messicani…una bellissima esperienza!

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